Non si è mai abbastanza grandi per imparare qualcosa di nuovo. Spesso mi frulla per la mente la domanda “cosa voglio fare da grande?” e la risposta più sincera che ho trovato è: vorrei tornare bambino!
Ogni giorno Sofia, la mia fantastica bimba di 2 anni e mezzo, mi ricorda quanto è bello essere bambini. Mi piace osservarla mentre vive la sua quotidianità con spensieratezza e serenità. Quanto è spontanea anche nei momenti in cui ha un problema o si fa male, e piange disperata per quei 30 secondi, ma basta un bacio sulla guancia per farla tornare subito a sorridere. Ogni piccola cosa poi è una scoperta, come un fiore dal colore più acceso o il sapore di una pietanza che fino al giorno prima non le piaceva.
Qui entriamo in gioco noi osservatori, gli “adulti”. Noi (in teoria) abbiamo più consapevolezza rispetto a un bambino, e possediamo (sempre in teoria) tutti gli strumenti necessari per codificare questo mindset, trasformandolo in qualcosa da implementare giorno dopo giorno per goderci al meglio la nostra vita.
È quella consapevolezza che ci permette di provare sorpresa per qualcosa di nuovo che si impara, la felicità per quando accade qualcosa di inaspettato, e il piacere di giocare per divertirsi! Giocare con i familiari, gli amici, ma anche con i colleghi di lavoro. Quest’ultimi, come già scritto in passato, sono la nostra famiglia lavorativa con la quale viviamo a stretto contatto ogni giorno, ed è impensabile vivere le relazioni con loro (ancora in teoria) in maniera distaccata. Ma riusciamo effettivamente ad apprezzare tutto questo? Qual è la nostra reale visione?
Avere un approccio da bambino, con il vantaggio di una maturità e consapevolezza da adulto, sono convinto che possa portare enormi benefici sia nella propria vita personale che in ufficio, a sé stessi e a tutto il gruppo di lavoro. In Heply cerco il più possibile di portare avanti questa cultura. Questo approccio mi ha sempre aiutato a raggiungere i miei obiettivi personali e professionali ed allo stesso tempo è una marcia in più che ti permette di pensare fuori dagli schemi.
Quando mi sono chiesto perché lo sto facendo, la risposta è che dentro di me sento che è la cosa giusta, mi sta facendo stare bene, sento molta energia e positività in tutto quello che faccio e mi accorgo che riesco a trasmetterla alle persone che mi circondano, meglio di così che si può chiedere?
Sbloccare il nostro potenziale tornando ad avere a che fare con la parte del nostro animo che più ci ricorda che il tempo passa, che non ritorna, e che dobbiamo goderci ogni attimo di vita che passa e quello lavorativo non può essere escluso da questa presa di consapevolezza secondo me.