Puoi dire tutto, se sai come farlo!


Nel corso dei miei anni di esperienza lavorativa mi è spesso capitato di ritrovarmi in mezzo a discussioni dalle quali non si riusciva ad uscire, quelle in cui ognuno voleva (giustamente o no) avere ragione, concluse con un tira e molla all’ultimo sangue. Il motivo principale per cui questo accadeva, era la mancanza di assertività.

Riuscire a comunicare ciò che si pensa senza aver bisogno di aggredire l’altro e allo stesso tempo senza doversi nascondere rappresenta il successo comunicativo che sto cercando di allenare quotidianamente ed insegnare ai miei Happy Coders.

Cercherò di essere più chiaro facendo un esempio di un messaggio veicolato tramite tre stili comunicativi diversi fra loro.

Poniamo il caso che io voglia dire ad un collega, ritardatario di abitudine -che mi ha fatto attendere ad un appuntamento un’ora senza un apparente motivo- che questo suo comportamento non è corretto:

Comunicazione aggressiva: “Mi hai veramente infastidito, fai sempre tardi, da oggi non fisso più appuntamenti con te.”

Comunicazione passiva: “Non preoccuparti, tranquillo, non fa niente…”

Comunicazione assertiva: Ho notato che spesso ti capita di essere in ritardo agli appuntamenti, è successo qualcosa? Posso aiutarti? La prossima volta potremmo concordare un orario migliore in modo tale da riuscire entrambi ad organizzare la giornata lavorativa”.

Se nella prima ipotesi abbiamo aggredito l’altro senza nemmeno chiedere se avesse fatto tardi per un motivo specifico privandolo di poter giustificare l’accaduto  e nella seconda abbiamo represso il fastidio della lunga attesa, autorizzando l’altro a presentarsi in ritardo la volta successiva, in entrambi casi abbiamo mancato di rispetto agli altri e noi stessi.

Nell’ultimo caso, abbiamo invece comunicato che non ci ha fatto piacere attendere così tanto tempo, evidenziando che ci siamo infastiditi, ma senza aggredire l’altro, dandogli invece la possibilità di risolvere in maniera cooperativa il problema

Questo atteggiamento a tendere spiazzerà chi ci sta di fronte, che rifletterà sul suo difetto e al contempo si sentirà preso in considerazione e ben disposto alla comunicazione.