L’intelligenza emotiva definisce la nostra capacità di riconoscere e comprendere le nostre emozioni e quelle altrui, e di utilizzarle nel migliorare il nostro comportamento e la nostra relazione con gli altri.
Il rischio di un mancato sviluppo dell’intelligenza emotiva è quello di mantenere un’attitudine di analfabetismo emotivo, inteso come l’incapacità di attribuire a sé stessi il potere di influenzare i propri stati emotivi.
In altre parole, bassi livelli di intelligenza emotiva non ci consentono di essere empatici verso gli altri, capirli e saperci mettere nei loro panni.
Si tratta di un grave gap che rischia di compromettere entrambi i nostri status individuali e professionali.
Ecco come riuscire ad allenare la nostra Intelligenza Emotiva tramite piccoli gesti:
- Domandiamo a noi stessi come ci sentiamo: prendiamoci 10 minuti al giorno per interrompere la frenesia da cui siamo travolti.
- Andiamo alla ricerca di connessioni: se ci sentiamo arrabbiati o nervosi, proviamo a capire il reale motivo dietro che si cela dietro a questo status emotivo.
- Non giudichiamo le emozioni troppo in fretta: forse non siamo davvero arrabbiati, può essere che siamo semplicemente stanchi e sopraffatti dallo stress. Succede, e va bene sia così!
- Chiediamo l’opinione altrui: quando siamo travolti dalle emozioni, commettiamo l’errore di chiuderci a riccio senza mettere in conto che un parere esterno ed oggettivo potrebbe aiutarci nella comprensione del nostro stato d’animo.
- Ascoltiamo l’inconscio, non reprimiamolo: spesso, dentro di sè, si possiede la sensazione giusta, ma diventa più facile reprimerla e tapparsi le orecchie.
- Valutiamo il nostro stato reale di benessere: siamo davvero soddisfatti di noi stessi e delle mie azioni, o forse dovremmo prenderci una pausa per riflettere?