Dove ci sta portando il nostro pilota automatico?

Mi piace pensare alla mente come un pilota automatico che in maniera automatica ed istintiva ci conduce verso determinati pensieri e credenze a seconda delle situazioni che ogni giorno sperimentiamo.

Questo processo è spesso però un’arma a doppio taglio: e se la direzione dei nostri pensieri e delle nostre azioni non fosse quella giusta?

Penso sia fondamentale, sia a livello umano che aziendale, fermarsi di tanto in tanto per chiedersi se ciò che stiamo facendo lo stiamo mettendo in atto per volontà o per una questione di semplice automatismo.

Riprendendo la metafora del pilota automatico, questo quasi sempre tende a suggerire la strada più breve e veloce come prima soluzione. 

Ma chi lo dice che sia la strada più adatta a noi?

Solo perché si è sempre seguito un certo iter non significa che questo debba essere la regola che scandisce ogni nostra giornata.

Le giornate frenetiche ed impegnate spesso sono una salvezza nei confronti di quei pensieri negativi che altrimenti ci assorbirebbero tutte le energie.  

Dall’altro lato però ci impediscono di chiederci se la direzione in cui stiamo andando è quella giusta.

La soluzione quindi è quella di fermarsi, quando possibile, e mettere in discussione le nostre abitudini in un sincero per quanto scomodo dialogo interiore.

Quali sono le tecniche che adoperate per uscire dalla modalità “pilota automatico”?